Abbiamo visitato ancora una volta l’Oasi dell’Isola della Cona alle foci del fiume Tagliamento. Siamo arrivati tardi contrariamente alla nostra abitudine di cominciare la giornata di visita molto presto ma poi abbiamo realizzato che non abbiamo perso niente in quanto, per la prima volta da quando frequentiamo questo posto abbiamo fatto pochissime osservazioni. L’oasi non viene più curata e condotta come in passato dove si notava l’esperienza e la passione delle persone che ci lavoravano e oggi purtroppo non ci sono più. Dai percorsi ai capanni di osservazione, dai livelli dell’acqua che esclude una gran parte dell’avifauna agli escrementi di topo osservati il mese prima e ancora presenti sotto le finestre di osservazione della Marinetta, dal bar ristoro che non ha nel il personale capace ne le provviste ne il frigorifero funzionante. Parte del percorso non è agibile in quanto dopo mesi che non piove è ancora coperto di fango e sopratutto di escrementi di cavalli. Si denota la mancanza di manutenzione dappertutto, i capanni mancano delle sciarpe mimetizzate da molto tempo. Una tristezza incredibile ricordando come era questo gioiellino che competeva con le migliori oasi europee. Queste le molto poche osservazioni:
SPIONCELLO
MESTOLONE al largo, molto lontano per scattare delle foto decenti, abbiamo osservato due QUATTROCCHI in alimentazione.
OCA SELVATICA CINCIARELLA e qui si ferma la nostra visita, ci cambiamo le scarpe, molto ma molto delusi, pensando che se la situazione permane, difficilmente ritorneremo. All’uscita nei campi agricoli vicini, notiamo i soliti Caprioli sia alla destra che alla sinistra della strada per Monfalcone.
CAPRIOLI Facciamo rotta per un caffè al centro della vicina GRADO, vista la giornata di sole con un clima gradevole. La visita è stata positiva e il caffè offertoci era squisito, la Coca Cola invece aveva il solito gusto. Dopo l’interessante visita ci orientiamo verso casa in direzione Aquileia, dove dal ponte lagunare notiamo centinaia di anatidi in alimentazione. Con grande sorpresa li identifichiamo per FISCHIONI. ecco le foto sullo sfondo uno scorcio del panorama con il Santuario della Madonna di Barbana. salutiamo un AIRONE CENERINO, immerso nei suoi pensieri, forse anche lui deluso dall’Isola della Cona, si è trasferito a Grado. La giornata è trascorsa piacevolmente solo perché in compagnia di due persone squisite. A presto.